Mangia e bevi · Società · Storie · Vita di ogni giorno

Francesco | La nonna e la vodka (Italo-lituani #5)

vokda

Francesco è arrivato da poche settimane a Vilnius.
Della Lituania sente però parlare da vari mesi.
L’amore e il lavoro lo hanno portato, dalla Sicilia, fino sulle sponde del Neris.

Dopo la laurea, avrebbe voluto continuare il percorso universitario con un dottorato. Ma l’ambiente accademico non lo convinceva e ha quindi deciso di prendersi un po’ di tempo “per cambiare aria e fare altre esperienze in altri ambiti, sperando di trovare la giusta direzione“.
Si è così candidato per diversi progetti europeo di interscambio giovanile. E’ stato selezionato e si è trasferito in un Paese dell’Est, dove ha conosciuto una ragazza lituana, che è diventata la sua compagna.
Dopo la fine del progetto, siamo tornati alle nostre rispettive case in Lituania e in Sicilia, cercando nel frattempo di trovare una soluzione che ci permettesse di iniziare a vivere insieme“.
Mentre pensavano al da farsi, ha trovato qualche annuncio di lavoro a Vilnius. “Ci sono diverse aziende che cercano persone che parlino inglese e altre lingue per i loro dipartimenti customer service e attività correlate” racconta; “non essendo necessario il lituano e, spesso, neanche esperienze lavorative specifiche, queste aziende sono una delle alternative più facili per uno straniero, soprattutto se si ha un minimo di esperienza di vita fuori dal proprio Paese“.
Sembrava interessante e, senza pensarci troppo, si è candidato.
Il giorno dopo mi hanno telefonato dall’azienda. Nei giorni successivi ho fatto il colloquio e un test e, dopo circa una settimana dall’invio del CV, ho ottenuto il lavoro. Mi sono così subito trasferito“.

Che prima impressione hai avuto, appena arrivato, della Lituania e dei lituani?

Diciamo che avevo già un’idea, perché la mia ragazza mi parlava spesso del Paese e dei suoi abitanti. In più, prima di trasferirmi definitivamente, sono stato invitato ad un matrimonio e, quindi, ho avuto modo di osservare un po’ più da vicino la cultura e le persone.
Le mie impressioni sono state contrastanti.
Al matrimonio e a lavoro ho conosciuto persone molto amichevoli, disponibili e di mentalità aperta.
Quando mi giro intorno però, noto spesso persone col ‘muso lungo’, che danno l’impressione di essere sgarbate e/o arrabbiate.
I lituani che incontro a lavoro sicuramente non rappresentano il ‘lituano medio’, perché è un’ambiente profondamente multiculturale, pieno di persone che hanno viaggiato e hanno fatto esperienze Erasmus o simili. In più, sono tutti giovani, in genere meno di trentacinque anni. Quindi è ovvio che siano gioviali, aperti e positivi.
Andando in giro, ho notato anche che, spesso, nei luoghi pubblici (uffici, casse o semplicemente le scale del palazzo in cui vivo), le persone non rispondono ai saluti. I miei colleghi mi hanno confermato che è una cosa comune, che a loro, essendo appunto ‘diversi’, non piace molto.
Comunque, non ho avuto un’impressione negativa; anzi.
La famiglia della mia ragazza mi ha accolto con calore e la nonna mi ricorda la tipica nonna siciliana: ti offre da bere e da mangiare e non se ne va finché non finisci il piatto. Certo, con una nonna siciliana non hai la possibilità di bere diversi shot di vodka di seguito insieme (… di limoncello, al massimo).
Riguardo gli estranei non mi esprimo, sia perché sono arrivato da poco, sia perché non mi piace dare giudizi relativi all’intera popolazione; preferisco valutare i singoli individui.

Vivendo qui, col tempo, cosa hai scoperto della Lituania e dei lituani che non avevi notato appena arrivato?

La mia ragazza mi parlava del fatto che qui la gente è spesso negativa, si butta giù, pensa solo al lavoro.
In più, mi aveva parlato dell’amore/odio nei confronti della Russia. Diceva che i giovani, in genere, sono più nazionalisti e orgogliosi della loro cultura, mentre gli anziani guardano all’Unione Sovietica con nostalgia, tanto che preferiscono parlare il russo piuttosto che il lituano.
Devo dire che l’aria da ex Paese sovietico si respira, ma si nota anche una forte aria di cambiamento, specialmente qui a Vilnius (ovviamente, visto che è la capitale).
La città sembra veramente internazionale e pare offrire tanto da diversi punti di vista (cultura, sport, infrastrutture, etc.).
Sono comunque da troppo poco tempo qui per capire se queste impressioni sono vere o false; lo farò presto, in ogni caso.

Un consiglio per chi vorrebbe venire a vivere, anche per un periodo limitato, in Lituania, a lavorare, o a studiare, o per motivi familiari…

Non fatevi intimidire dalle solite cose che potreste sentire (clima, cibo, le persone del nord Europa sono fredde, etc.) e dagli stereotipi (fortunatamente in Italia non si sentono molti stereotipi sulla Lituania): andare all’estero è sempre un’esperienza formativa.
Ci sono posti incantevoli, la cucina tipica lituana sicuramente è diversa dalla nostra ma non per questo meno buona (è semplicemente meno varia, ma neanche tanto); e il clima, seppur spesso grigio, non impedisce niente.
I giovani solitamente conoscono l’inglese e, facendo Erasmus o simili o un lavoro come il mio, non si hanno troppe difficoltà ad integrarsi.
Per le famiglie non saprei, ma ho visto che ci sono molte coppie giovani con bambini e so di diverse famiglie italiane o italo-lituane che abitano in zona.

* * *

Altri Italo-lituani:

Sei un Italo-lituano anche tu? Vuoi raccontare la tua esperienza con la Lituania e i lituani? Scrivimi

Lascia un commento